Diciamoci la verità, siamo arrivati alla fine di questo anno decisamente stanchi. Inutile negare che non sia stato un anno come gli altri e l’arrivo delle feste, seppur con non pochi dubbi, lo salutiamo con un certo piacere e un pizzico di sollievo. Non potremo trascorrerle sicuramente come vorremmo e come siamo stati abituati negli anni passati ma, a pensarci bene, potremmo ritrovarci una buona dose di tempo a disposizione per noi stessi e non può far male di certo.
L’intenzione è quella di riprendere fiato e di staccare la spina ma, con questo articolo voglio darti alcuni spunti per provare ad “unire l’utile con il dilettevole”, come si suol dire, sfruttando l’occasione di rilassarti apprendendo qualcosa che può tornarti utile quando si tornerà a lavoro.
Leggere almeno uno di questi libri
Un libro è sempre un buon modo per investire il proprio tempo libero, indipendente dall’argomento. In questo caso voglio consigliarti tre titoli non troppo tecnici e perlopiù concettuali, allo scopo di “offrirti” letture che abbiano lo scopo di aiutare ad allargare un po’ gli orizzonti di quello che fate ogni giorno per la tua attività.
Marketing
Questo è il marketing. Non puoi essere visto finché non impari a vedere di Seth Godin.
Un testo non proprio leggerissimo ma che punta a cambiare completamente la prospettiva sul modo “classico” di fare marketing. Una visione sempre più orientata al “senso sociale” di fare marketing e al bisogno di approcciarsi in modo diverso. Come citato dal libro stesso: “È ora di smetterla di spendere soldi per rubare un minuto di attenzione al cliente. Fare marketing vuol dire migliorare il mondo.”
Comunicazione
Storytelling, design thinking, copywriting. Metodi innovativi di comunicazione creativa per il lavoro e per la vita di Deda Fiorini.
Parto sempre abbastanza prevenuto su questo tipo di libri perché è veramente difficile oggi riuscire a dare reali stimoli a chi vorrebbe provare a comunicare in modo più efficace e creativo. Questo testo ci riesce, attraverso spunti reali ed esercizi pratici che non si limitano a raccontare case history di successo. Qualche inglesismo di troppo ma glielo si perdona in cambio di tantissimi stimoli.
Brand Identity
Brand identikit. Trasformare un marchio in una marca di Gaetano Grizzanti
Completo e con nozioni un po’ più tecniche, rende chiara e comprensibile la natura complessa della brand identity, che sia per un’impresa o per un prodotto/servizio: una leva che ha il compito di caratterizzare qualunque entità nella percezione del proprio cliente, costruendo quindi, le fondamenta indispensabili per il successo e la competitività di una marca.
Guardare tre film/documentari con spunti interessanti
Ci sono moltissimi film e documentari che possono stimolare la curiosità verso i temi del marketing e della comunicazione ma ti consiglio questi tre titoli per un motivo ben preciso e per il risvolto che potrebbero avere una volta visti.
The Founder: è la storia di Ray Kroc, padre di Mc Donalds. Molto meno inflazionato dei vari Steve Jobs o Bill Gates, offre una storia contorta e particolare dove emerge netta la sensazione di come, a volte, sia sufficiente provare ad ampliare la visione e pensare “out of the box” per far decollare le proprie attività.
The Social Dilemma: per chi già conosce la materia forse un po’ basilare, mentre per chi ancora si spaventa nel sentirsi inseguito da un banner pubblicitario è una bella fotografia di come funzionino oggi le cose. Non deve spaventare ma illuminare sul livello di profondità di informazioni che oggi possiamo ottenere per poter avviare attività di comunicazione realmente efficaci e costruire sulle caratteristiche delle persone.
The Great Hack: connesso al precedente ma con una prospettiva molto più incentrata sul ruolo dell’informazione nella società moderna e sull’incidenza che le (fake) news possono avere nell’influenzare l’opinione pubblica e le convinzioni delle persone.
Giocare ad Indovina Chi (è il cliente ideale per me)
A pagina 14-15 di queste slide che ho presentato ad un evento di qualche anno fa, trovi la definizione di buyer personas ed anche un esempio pratico di come si creano.
Definire chi è il tuo cliente ideale e quali caratteristiche abbia è la base di partenza di ogni attività di marketing e comunicazione ed in queste giornate “tranquille” puoi provare a ragionarci.
Prendi un foglio bianco ed inizia a rispondere a queste domande:
- Come si potrebbe chiamare?
- Dove si trova (abita/vive/viaggia/si sposta verso) la persona a cui voglio dire qualcosa?
- Quanti anni ha? Qual è il suo sesso?
- Qual è il suo livello di istruzione? Ai fini del comunicargli qualcosa è rilevante?
- Che lavoro fa? Ai fini del comunicargli qualcosa è rilevante?
- Si tratta di single, fidanzato, sposato, separato, divorziato?
- Quale lingua parla?
- In quale modo preferisce essere contattato?
- Quali altri interessi ha per cui potrebbe essere ulteriormente interessato a relazionarsi con noi?
Potrebbero uscire più persone ideali e che potrebbero aver bisogno di essere “aggiornate” nel tempo anche in funzione della crescita della tua azienda. Intanto però avrai iniziato ad indirizzare meglio le tue attività comunicative, praticamente senza accorgertene.
Rispolverare il classico Nomi, cose, città, animali, …., Scarabeo, cruciverba e tutti quei giochi in cui si usano le parole
Dai, diciamoci la verità: i testi dei vostri siti hanno un gran bisogno di un po’ di freschezza ed originalità. Spesso creati nei ritagli di tempo e scopiazzando a destra e a sinistra dal web, difficilmente riescono a risultare accattivanti ed interessanti e tantomeno riescono a raccontare al meglio quello che vorremmo.
Perché non è vero che “le persone non leggono”.
Le persone non leggono se non trovano interessante quello che gli stiamo facendo leggere.
Giochiamo con le parole, leggiamo, cerchiamo nuove definizioni, ampliamo il gergo per fare in modo che a goderne sia la creazione dei nostri contenuti e le persone trovino gustoso avere a che fare con tutto ciò che ha il compito di raccontargli qualcosa di noi.
E poi ricarica le pile per il 2021
Si chiude un anno difficile, strano, in cui abbiamo dovuto attingere a molte più idee e risorse psico-fisiche rispetto al solito per riuscire a rimanere in pista con le nostre aziende. Dubbi, incertezze, attese e paure hanno prosciugato le nostre energie. Ma siamo arrivati qua, ci siamo ancora ed abbiamo tutta l’intenzione di continuare ad esserci.
E allora prendiamoci anche un po’ di tempo per non pensare al marketing e alla comunicazione, per riposare, per ritrovare affetti ed equilibri necessari per riuscire a presentarci al nuovo anno con la giusta determinazione e voglia di tornare a raccontarci. E di racconti sereni c’è un gran bisogno.