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Facebook Shops: un e-commerce gratuito su fb e instagram

In questa quarantena il mio conto in banca (ma credo anche il tuo) ha visto una grossa modifica dei flussi. Aspetta, non ho detto che ho risparmiato. Ho parlato di modifica dei flussi.

Si è azzerato il conto del Telepass, sono crollate le transazioni verso locali, ristoranti e benzinai ma si sono impennate le uscite relative ai vari shop online Amazon, Nespresso, eBay, LeroyMerlin e food delivery vari.

Mark Zuckerberg ovviamente ci vede molto lungo ed ha deciso di aprire gli ambienti virtuali per le varie attività commerciali, dando di fatto, una bella spinta al commercio elettronico, dopo le funzioni “checkout” e i tag Shopping per Instagram.

In una diretta su Facebook di qualche giorno fa, ha annunciato il lancio di Facebook Shops, uno strumento che consentirà alle aziende di creare vetrine gratuite su Facebook e Instagram.

Queste le parole di Mark Elliot Zuckerberg:

Se non riesci ad aprire fisicamente il tuo negozio o ristorante, puoi comunque prendere ordini online e spedirli alle persone.
Stiamo vedendo molte piccole imprese che non hanno mai avuto attività online per la prima volta online.

Come dicevamo, la pandemia ha sensibilizzato tutti i consumatori rendendoli ancora più propensi a trattare internet ed i social network sia come un grande centro commerciale, sia come la fonte di informazioni ufficiale per ristoranti, negozi ed attività locali.
Ma facciamo un passo alla volta.

Casaleggio Associati ed il report sull’E-commerce

Qualche giorno fa è uscito anche il rapporto di Casaleggio Associati proprio in merito allo stato di salute dell’E-commerce (fonte e download https://www.casaleggio.it/): “Vendere online ai tempi del Coronavirus”.

In una fotografia attualissima dello stato di salute dell’e-commerce, il rapporto ci dice che nel 2019 l’80% degli utenti internet ha ricercato online un prodotto o un servizio e il 74% ha effettuato almeno un acquisto, per un totale di circa 3 miliardi di acquirenti.

Ma il rapporto ci fa notare anche un’altra cosa, ossia che il nostro paese è stato il primo in Europa dove il virus si è diffuso, pertanto le limitazioni ci sono state, dalla quarantena al lockdown. La conseguenza diretta è stata che il traffico web è cresciuto a dismisura, visto che tutte le persone erano chiuse in casa: +60% del traffico Internet nel mese di Marzo, con un 72% degli utenti italiani che ha trascorso più tempo sullo smartphone rispetto a prima.

E su quali settori abbiamo navigato maggiormente? Il traffico è aumentato per i siti della grande distribuzione (oltre il 250%) e il food delivery, mentre chi ne ha risentito, ovviamente, sono stati i siti turistici, quelli degli hotel, compagnie di volo, noleggio auto ed eventi.

Ed ecco Facebook Shops, come funziona?

Quindi Mark? Mark si ricorda che le pagine aziendali avevano una “VETRINA”, spesso inutilizzata, e decide di “inventare” Facebook Shops dalle ceneri delle vecchie ed abbandonate vetrine.

Sarà quindi possibile caricare manualmente o automaticamente (ma soprattutto GRATUITAMENTE) dal proprio sito internet ed una volta selezionato il prodotto, il navigatore potrà contattare il venditore tramite Messenger oppure sarà veicolato sul sito internet.

Durante la presentazione Mark ha spiegato anche che verrà presto introdotta la possibilità di completare l’acquisto direttamente sul social network, ma ancora non sono stati diffusi i dettagli, né sulle modalità, tanto meno sui tempi, quindi non ci resta che aspettare. Dopo Apple Pay ed Amazon Pay magari ci troveremo una sorta di Facebook Pay che ci consentirà fare acquisti sulle applicazioni del gruppo?

Sarà possibile sfogliare l’intero catalogo, salvare i prodotti interessati e fare un ordine. Come dicevo, per ora si verrà trasferiti sul sito dell’impresa e solamente li sarà possibile completare il tutto con il pagamento. Per ora, solo negli Stati Uniti, il pagamento verrà effettuato nell’app.

Come dicevamo, sarà possibile creare il proprio store in modo completamente gratuito. Mark sa benissimo che per poter aumentare la visibilità del nostro shop, dobbiamo giocoforza investire ancora di più in advertising, pertanto può dormire tra due guanciali (d’oro).

Facebook Shops, la rivoluzione del secolo!?

Anche Mark si sta adeguando a chi la spara più grossa? Perché, se si tratta di una riverniciata alle “vetrine” viene annunciata come la panacea di tutti i mali?

Addirittura un cambio di naming, Facebook Shops, che tende la mano alla vendita online, proprio nel momento in cui, nella psicologia degli utenti, questo risuona come un bisogno.

E la privacy? Mark si è già scottato una volta (vedi Cambridge Analytica), sicuramente presterà molta attenzione a questo nodo. Il social network garantisce che i titolari delle attività non potranno vedere e risalire ai dati degli utenti ma riceveranno soltanto dei dati aggregati circa la navigazione sulla pagina e le attività svolte, ovviamente fino al momento in cui l’utente non decida di prendere contatti direttamente con il negozio.

È prevista anche una assistenza alla vendita, in quanto sarà possibile chiedere aiuto ad un “commesso” inviando messaggi tramite WhatsApp, Messenger o Instagram Direct, chiedere informazioni su un prodotto, tenere traccia delle consegne e altro ancora. Tutto molto bello, peccato che ci sia sempre più un duopolio sul controllo dei dati: da un lato Mark con Facebook, Instagram, WhatsApp, Messenger… e dall’altro Google.

Attenzione però, ci sono alcuni settori merceologici e prodotti vietati

Già, niente alcolici, niente birra, niente vino, a questo sito possiamo consultare la policy per gli e-commerce: https://www.facebook.com/policies/commerce mentre questo è l’elenco dei prodotti, per ora, che non possiamo inserire sullo shop:

  • Alcolici
  • Animali
  • Contenuti scaricabili e anche in abbonamento
  • Esplosivi, munizioni e veleni
  • Integratori quali vitamine, barrette proteiche
  • Medicine
  • Offerte di lavoro
  • Prodotti digitali
  • Prodotti per adulti
  • Servizi
  • Strumenti finanziari e valute virtuali
  • Tabacco e droghe

Conclusioni

Non c’è dubbio, il biennio 2020/2021 sarà un periodo importante per tutto il settore e-commerce.
Ogni anno le previsioni stimano una crescita, ma il Coronavirus e tutte le conseguenze non possono che accelerare questo processo.

I settori più in voga tra gli e-commerce sono sempre stati Turismo e Tempo libero, ora subiscono un inevitabile calo, così come è sotto gli occhi di tutti l’aumento di attenzioni e transazioni per l’alimentare.

Se fino ad oggi era normale ordinare una pizza o un hamburger ed aspettare la nostra cena comodamente seduti sul divano, da oggi in poi sarà normale ordinare anche oggetti e prodotti come quaderni, birra, gomitoli di lana o semplicemente anche la spesa.

La quarantena ha stravolto tutte le regole, riusciremo a compensare la domanda con organizzazione e logistica? Forse la vera sfida è questa!