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5 cose da non dire mai a un programmatore

L’estate è nel pieno del suo vigore e dato il caldo atroce unito al fatto che toccava a me scrivere un articolo per il sito di Retorica, ho pensato di non tediare i nostri affezionati lettori con una menata tecnica ma di scrivere due righe più scherzose e facilmente leggibili.

Andiamo quindi ad analizzare la mia personale TOP 5 di cose da NON dire mai ad un programmatore.

Anche io programmo. Uso HTML e CSS!

Iniziamo con un’evergreen, un “programmatore” che non sa che HTML e CSS non sono linguaggi di programmazione non ha senso di esistere. Quindi se hai intenzioni suicide vieni pure a parlarmi di programmazione HTML, sarò ben lieto di assecondarti.

L’argomento è già stato trattato da me in un precedente articolo non starò quindi qui a dilungarmi sulle motivazioni della cosa.

Vale anche il contrario, se conosci un “programmatore” che si spaccia tale perché conosce HTML e CSS puoi tranquillamente contare sul fatto che lui non scriverà una riga del codice che permetterà al tuo sito di funzionare.

Non credo ci voglia tanto a fare questa modifica!

Il cliente in generale ha una capacità innata nel sottostimare una modifica. Modifiche che coinvolgono patch del sistema operativo vengono richieste con una semplicità ed una nonchalance imbarazzanti.

La fortuna del programmatore fa si che se tutto va per il meglio la modifica richiesta necessita di una riscrittura dell’interno applicativo, se invece va male… beh, notti passate a ricercare soluzioni improbabili come parallelizzare del codice PHP.

Il tutto ovviamente verrà percepito dal cliente come una mancanza di solerzia o di competenze da parte tua.

Ho un problema con il mio computer tu sai per caso come sistemarlo?

Qui si rischia veramente la rissa. La voglia di scartabellare nel lurido PC di qualcuno è pari a 0, a questo va aggiunto che programmatore != da tecnico informatico (!= significa diverso, se non lo sai non sei un programmatore).

La maggior parte delle volte lo scenario è talmente compromesso che un formattone dell’interno HD è l’unica via per poter sanare la situazione.

Pensa poi che saranno ormai 15 anni che non utilizzo un PC con Windows sopra, Windows Xp era una novità quando sono passato a Linux / OSX, questo significa che un mio intervento sortirebbe solo l’effetto di farmi sembrare totalmente incapace mentre tento di navigare l’imbarazzante sistema a bottoni giganti dei nuovi Windows.

Non funziona più niente!

Nonostante quanto scritto fino ad ora sono sempre pronto a dare assistenza sui software scritti da me o comunque utilizzati nei progetti che curiamo noi in Retorica. Tuttavia per poter diagnosticare il problema e quindi risolverlo ho bisogno di un livello di dettaglio leggermente più granulare rispetto ad un “Non funziona niente!” e ti assicuro che è capitato di ricevere telefonate di clienti furenti per un semplice menù nascosto. In questi casi il tempo di capire quale sia realmente la problematica è molto maggiore rispetto a quello necessario ad applicare la risoluzione.

Nel mondo ideale un “Non funziona più niente!” dovrebbe sempre sempre ricevere come risposta un bel “Vaffa…” di grilliana memoria

Io non ho toccato nulla!

E veniamo a quello che con tutta probabilità è la frase che più di tutte in assoluto riesce a mandarmi in bestia, “Io non ho toccato nulla!”… Solitamente lo scenario è il seguente: squilla il telefono ed il cliente dice “Non funziona più niente! Io non ho toccato nulla!“. Ti lascio immaginare la reazione.

Il “non ho toccato nulla!” ha radici profonde, deriva direttamente dal “chi rompe paga!” quindi il cliente spaventato dall’idea di dover pagare un intervento straordinario di assistenza prova a puntare il dito verso il programmatore. Il risultato è semplicemente quello di farmi perdere tempo dietro una diagnosi impossibile, quando basterebbe dire “stavo disattivando cose a caso un menù che non conosco, potresti aiutarmi a ripristinare la situazione alla normalità?“, e pensare che sarei ben felice di aiutare in una situazione del genere.

Spero che tu abbia dato il giusto peso a questo articolo, scritto con tono scherzoso appunto per non parlare di servizi cloud o linguaggi di programmazione. Almeno una volta, almeno in estate ce la prendiamo tranquilla e proviamo a farci una ristata… fino alla prossima frase pronunciata nel modo sbagliato!