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15.12.2015

In occasione della lettura del suo libro “Hotel Marketing – Come aumentare clienti di una struttura ricettiva attraverso internet” abbiamo deciso di contattare Danilo per farci raccontare un po’ lo stato dell’arte del marketing turistico ed i perché di questo libro.

Si tratta di un manuale di facile lettura, semplice e completo di tutti gli aspetti che un operatore (ma anche un semplice interessato all’argomento) dovrebbe conoscere per prendere coscienza di quanto ci sia da fare per lavorare in maniera attiva sul web e per attrarre nuovi clienti per la propria struttura.

A differenza di altri manuali si entra più nel concreto di aspetti importanti come la struttura di un sito per alberghi, email marketing, un interessantissimo capitolo dedicato ai pay per click con un vasto approfondimento su landing page e tutto quel che concorre a definire la qualità di una campagna ed una corposa sezione sulle Web Analytics dove parlare di risultati concreti, le “famose” conversioni.

Ma bando alle ciance, spazio alla nostra piacevole chiacchierata con Danilo.

Forse la domanda può sembrare scontata ma penso sia abbastanza importante per chi ci legge: perché e per chi il tuo libro?

Il perché del mio libro è semplice: ho sempre pensato che un giorno mi sarebbe piaciuto scrivere un libro e quando mi si è presentata l’occasione di farlo legandolo al mio settore lavorativo mi sembrava ancor più interessante.
Il mio libro è in primis rivolto agli operatori del settore turistico, in particolar modo coloro che lavorano nel settore dell’ospitalità turistica. Tuttavia torna utile anche a coloro che intendono avvicinarsi al mondo del web marketing turistico.

 

Il turismo e la ricettività in genere vivono secondo me una fase di svolta poiché si trovano nel pieno del cambio generazionale dei padri che passano il timone ai figli. Penso alla frase classica che sono abituato a sentire: “Negli anni ‘80 facevo una pubblicità sul giornale e dovevo mettere la gente nei sottoscala. Sta roba non mi serve e non funziona”. A che punto siamo coi lavori?

Ormai c’è stata una grande evoluzione, se non addirittura rivoluzione on-line. Anche se sul web tutto sembra più a portata di mano e più facile da trovare, in realtà per una struttura alberghiera è quasi più difficile restare a galla. Sul web ci sono un sacco di opportunità e ovviamente anche tanta competizione. Riuscire a cogliere queste opportunità nel modo giusto, applicando correttamente le “leggi” del web marketing è cosa piuttosto rara e complessa. Ecco perché ho voluto proprio scrivere il mio libro: perché ritengo che oggi ci siano molte più possibilità di emergere rispetto ad un tempo, tuttavia non c’è la conoscenza necessaria per approcciarsi adeguatamente al web.

 

Entrando un po’ nei dettagli tecnici descritti nel libro è curioso osservare come vi sia stato un “elastico” nelle strutture dei siti. Siamo partiti con siti essenziali per dirigerci verso siti costituiti da miriadi di pagine e sottosezioni e, oggi, cerchiamo di nuovo di tornare all’essenziale. Come lo spieghiamo ora agli albergatori che ci sono un bel po’ di contenuti da sintetizzare? 🙂

Solitamente la prima cosa che faccio è una domanda: quando navighi sul web lo fai più da mobile o desktop? A questo punto, a meno che davanti a me non ci sia una persona sacrificata a lavorare 8/12 ore davanti ad un computer, la stragrande maggioranza conferma di utilizzare più lo smartphone ed anche il tablet.
A questa prima constatazione ne consegue una seconda: per questi dispositivi è necessario proporre siti web e contenuti che siano facilmente fruibili dalle persone. Ciò non vuol dire che bisogna abbandonare o trascurare i contenuti, anzi… Bisogna curarli più di un tempo, ma devono essere originali e coinvolgenti per chi li legge, cercando magari di fare leva su aspetti di visual marketing che oggi vengono più facilmente assimilati e digeriti dagli utenti.

 

Tra i tanti strumenti di marketing che esponi non compaiono i portali. Non le OTA ma quei “siti elenco” di strutture (e relative offerte) che ben si sono posizionati per tanto tempo e a cui gli alberghi si affidavano per trovare nuovi clienti. Convieni con me che abbiano fatto il loro tempo e non rispondano più alle esigenze dell’utente o ancora in alcune strategie possono avere una resa?

Come sempre anche piattaforme di quel tipo vanno sempre valutate. Magari ci sono alcune che lavorano bene e possono generare buone performance: spesso trattasi di siti che spingono più a livello locale che non nazionale. Però c’è da dire che da qualche anno a questa parte è sorto un nuovo modello di business legato alle offerte e mi riferisco ai siti di Coupon come Groupon. Sono canali che non vanno mai “screditati” a prescindere, però vanno valutati molto attentamente a seconda di quelli che sono i propri obiettivi di crescita e vendita.
Quello però che mi sento di dire è che se una struttura alberghiera volesse promuovere dei propri pacchetti promozionali, ha un’infinità di possibilità e strategie di web marketing da poter attuare per renderli noti. Non c’è bisogno per forza di affidarsi a siti di terze parti.

 

Facebook, Tripadvisor, Booking, ecc… i contenuti generati da terze parti crescono esponenzialmente ed è sempre aperto il dibattito sulla gestione di questi contenuti. Funerale anche per il guestbook? E sistemi come Tripadvisor meglio integrarli, limitarsi al link o è scontato che il potenziale cliente vada a cercare informazioni imparziali li?

Bè si il guestbook mi sento di poterne ufficializzare la morte. Oggi ci sono tanti portali e social media dove l’UGC (user generated content) è molto più semplice ed immediato rispetto ad un tempo.
Per rispondere invece a quello che mi chiedi in merito a casi simili a TripAdvisor, anche qui ti rispondo che ogni portale va sempre valutato per quello che può offrire in termini di raggiungimento degli obiettivi. Circoscrivendo il ragionamento a TripAdvisor, sono certo (ed i dati lo dimostrano) che la stragrande maggioranza degli utenti vada su questo portale per approfondire la conoscenza di una struttura alberghiera. Un hotel quindi potrebbe fare tranquillamente a meno di inserire badge con link verso il portale. L’utente è un passaggio che fa lo stesso indipendentemente dal fatto che si sia messo o meno un link sul sito della struttura verso TA. E poi quei badge sono diventati così noiosi e scontati: troppe strutture acquisiscono il certificato di eccellenza!

 

Per concludere, cosa ci riserverà il futuro del webmarketing pensato per il turismo?

Secondo me lo step più immediato che si verificherà e che già sta avvenendo, sarà la possibilità da parte delle persone di organizzare un viaggio e prenotare una struttura alberghiera sempre più rapidamente. Il motore di ricerca Google sta diventando e sarà un canale sempre più vicino al sito delle strutture e permetterà di generare vendite dirette (cosa che già fa adesso). Il futuro delle prenotazioni diventerà sempre più veicolato dai metasearch (vedi Trivago, Kayak, Tripadvisor), gli investimenti di advertising saranno all’ordine del giorno per poter mantenere un minimo di competitività territoriale e non lasciare la vendita delle camere alla quasi totale dipendenza delle OTA, ed infine la creatività ed originalità miscelate con i social media (Content Marketing) saranno la chiave di lettura vincente per le strutture ricettive che coglieranno questi segnali di cambiamento sempre più imminenti.

 

Grazie mille Danilo, è stato un piacere.

HotelMarketingEfficace