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imparare cose nuove

Uno dei motivi principali che mi spinse ormai 4 anni fa a lasciare il mio noioso posto di lavoro ed iniziare a piantare i semi che poi sono sbocciati in Retorica è stata la voglia di avere totale libertà su come fare il mio lavoro.

Ero già conscio al tempo che questa libertà sarebbe stata pagata a caro prezzo. In particolare il non fermarsi a coltivare il proprio orticello ma cercare sempre nuovi strumenti e metodologie costa tantissima fatica.

Vorrei esprimere una serie di considerazioni e di metodologie che metto in atto nel momento in cui mi approccio allo studio di qualcosa di nuovo. Gli esempi saranno volutamente generici, ma mi manterrò in ambito lavorativo sebbene questi consigli possano tranquillamente risultare validi anche al di fuori di esso.

Individuare la necessità

Può sembrare banale e scontato ma il primo step è individuare una necessità. Spesso ci si abitua a stare “scomodi” solo perché non si è consci di poter ottenere un miglioramento. Per poter evitare questa situazione bisogna essere coscienti di ciò che si potrebbe ottenere. Forse è lo step più difficile perché richiede di mettere in discussione ogni aspetto delle proprie attività.  Se sono abituato ad utilizzare un determinato client Git non mi sentirò incentivato ad usarne uno nuovo a meno di non individuare un buco nel mio workflow che un nuovo strumento potrebbe colmare. Ovviamente una cosa del genere non è applicabile a 360 gradi, significherebbe passare la vita a cercare migliorie senza mai produrre nulla.

Avere coscienza

Benissimo, ma come faccio a sapere cosa potrei eventualmente migliorare? Bhe lo strumento fondamentale è il confronto. Virtuale o reale non importa, il modo più semplice è essere attivi nelle community online che trattano l’argomento in questione. In questo modo si può avere una panoramica più ampia di quello che il mondo al di fuori offre e, credetemi, se lavorate nel mondo IT vi verrà il mal di testa solo constatando il fermento in cui siete immersi!

Un altro requisito è avere una padronanza piuttosto approfondita dell’argomento. Difficilmente ad un novizio potrà balenare in testa l’idea rivoluzionaria, bisogna essere consci dei propri limiti ed individuare chi o cosa li impone.

Reperire le informazioni

Una volta capito cosa e come, non resterà che studiare. Questa parte porterà via tempo ed energie ma sarà al tempo stesso gratificante. Una volta domato un nuovo linguaggio di programmazione, un nuovo paradigma, un nuovo CMS o un nuovo tool mi sento pieno di soddisfazione.

Per poter ottenere risultati bisogna avere accesso alle informazioni, ovviamente. Nel 2018 le informazioni sono ovunque online. Quindi sarà solo necessario filtrarle, organizzarle e farle proprie.

Il punto di partenza a mio avviso deve essere sempre il sito e la documentazione ufficiale di ciò che vogliamo apprendere. Il secondo step sarà la ricerca online di esempi e community a cui rivolgersi. Il terzo step lo studio. Il quarto la sperimentazione. Ovviamente questo processo non è lineare, bensì circolare. Una volta arrivati allo step 4 si ripartirà dal primo e si andrà avanti fino a che non si raggiungeranno gli obiettivi prefissati.

Canali che prediligo

I miei canali preferiti sono in ordine sparso, i social, i blog di settore e i corsi online.

Ultimamente per abbreviare i tempi mi sono affidato ai corsi su Udemy e devo dire che il risultato è stato interessante. I tempi si accorciano perché trovato il corso giusto le informazioni che vi verranno fornite saranno abbastanza complete, già filtrate e ordinate. Lo stesso risultato lo si può ottenere mischiando lo studio delle documentazioni ufficiali e gli esempi che si reperiscono online, ma i tempi ovviamente si dilateranno. Visto che i corsi su Udemy costano spesso sotto i 10€ non vedo perché non usarli.

Esistono altri servizi simili ovviamente e la condizione essenziale è che il corso sia ben strutturato, per questo vi aiuteranno commenti e recensioni.

Come social per le mie ricerche uso Google+, che nel modo professionale (nerd) è ben sviluppato e molto frequentato. Non va poi sottovalutato Youtube come contenitore di informazioni, tra un video di gattini, una nuova canzone inascoltabile e qualche video fail di gente che si fa male, si nascondono perle incredibili. Anche qui bisogna saper cercare.

Non ritengo nel mio settore professionale una fonte conveniente i libri cartacei. O meglio, non li ritengo convenienti nella maggior parte dei casi, questo perché le tecnologie sono talmente mutevoli che il libro potrebbe diventare obsoleto nel giro di pochi mesi.

Conclusione

Studiare e migliorarsi è fondamentale, può essere un’esperienza gratificante e può risolvere tanti problemi. Tuttavia è un’attività estremamente dispendiosa dal punto di vista delle energie, quello che potreste fare in ambito lavorativo è di dedicarvici nei periodi dell’anno in cui avete meno impegni. Oppure potete sempre sacrificare il sonno…