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Ryanair cita in giudizio eDreams e soprattutto Google davanti all’Alta Corte di Irlanda. Il motivo? Molto molto semplice: i tanto cari (in tutti i sensi) annunci sponsorizzati del motore di ricerca di Mountain View.

Se pensiamo ad una storia fatta di tecnicismi, ci sbagliamo. E’ molto molto semplice.
La compagnia aerea, conosciuta per i suoi voli low cost venduti online, non gradisce che altre piattaforme vendano i propri biglietti confondendo gli utenti, quasi spacciandosi per Ryanair.

E l’accusa a Google?  Consentire ad eDreams di promuoversi su AdWords tramite annunci fraudolenti, usando il brand Ryanair nella chiave di ricerca, usando il logo all’interno di un sito decisamente simile al sito ufficiale della compagnia irlandese proprio per ingannare l’utente un po’ distratto!

Cercando “Ryanair” su Google, oltre al sito della compagnia compaiono diversi annunci a pagamento. Questa cosa infatti non è vietata da Google che permette appunto anche campagne “parassitarie”; quello che però Google combatte è l’utilizzo improprio del marchio (come specifica benissimo nelle sue linee guida).
In particolare, la pubblicità è consentita se il sito che si promuove ha il diritto di utilizzare il marchio o il nome di altri, come succede quotidianamente per le OTA che si promuovono con i nomi di quasi tutti gli hotel. Infatti fino a ieri erano in tanti ad usare come chiave di ricerca Ryanair, come vedete dallo screenshot.

ryanair

Certo che usare una chiave di ricerca così precisa, promuovere un sito con una url così chiara (http://Ryanair.eDreams.com) che contiene il anche logo Ryanair, un sito molto simile al sito ufficiale della compagnia e soprattutto tariffe più alte… deve aver fatto arrabbiare amministratore delegato Michael O’Leary che ha fatto sapere di scrivere a Eric Schmidt, numero uno di Google, praticamente ogni settimana e che le lamentele dei clienti che hanno prenotato tramite eDreams pensando fosse Ryanair sono oltre mille al mese!

Che poi, il motivo principale sono sempre le percentuali! Se un navigatore cerca su Google un volo Ryanair e lo compra dal sito della compagnia aerea, il valore della transazione sarà tutto per le casse irlandesi. Se invece l’utente cerca su Google la parola “Ryanair”, trova il volo su eDreams (o siti simili) e lo compra, Ryanair avrà conquistato un nuovo cliente ma una dovrà riconoscere una percentuale alla piattaforma!

Tutto è cambiato l’11 marzo del 2014, fino ad allora Ryanair vendeva voli solo sul loro sito. Da quel giorno invece, ha aperto le vendite anche su siti di terzi ed anche nelle classiche agenzie di viaggi.

E voi cosa ne pensate? E’ ingannevole il comportamento di eDreams? E quello di Google?