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Carlotta Mariani Five O clock

Non è facile descrivere chi è Carlotta Mariani per noi di Retorica. In questo anno è stata per noi un’amica, una cliente, una collaboratrice e la nostra speciale consulente su tisane e tè per il break pomeridiano. Una delle prime persone a credere in noi sotto più punti di vista ed è quindi con enorme piacere che vi regaliamo questa intervista a Carlotta Mariani, giornalista professionista che tanto ha da raccontarci del suo approccio col mondo dei blog.

Ciao Carlotta, partiamo con la più classica delle domande dal repertorio marzulliano. Racconteresti un po’ ai nostri lettori chi sei, cosa fai e per quali motivi dovrebbero continuare nella lettura di questa nostra chiacchierata?

Ciao a tutti! Mi chiamo Carlotta, sono nata e cresciuta a Riccione ma ormai da 12 anni vivo tra Milano e dintorni. Sono una giornalista professionista appassionata di tè e della sua cultura e ho un blog proprio sull’argomento. Perché continuare a leggere? Perché lo so che almeno una volta nella vita siete stati tentati dal tè verde con la scusa che fa dimagrire… non vi farò diventare dei top model ma cercherò di svelarvi comunque qualche segreto su questo mondo e su quello dei blog.

Dunque una giornalista che strizza l’occhio al mondo dei blog. Quali sono i motivi che ti hanno spinta ad aprire il blog Five O Clock e ad allargare i tuoi orizzonti verso la scrittura per il web?

Premetto che il mondo dei blog mi ha sempre affascinata. Ero attiva su MySpace e avevo un fLog quando nel 2008 mi sono laureata con una tesi proprio sui blog e in Italia a malapena qualcuno ne avevano sentito nominare solo il nome. Nel 2009 sono stata ammessa alla scuola di giornalismo e lì ci hanno consigliato (ehm, obbligato) ad aprire un blog per farci conoscere. Ed eccomi qui!

Come vive (e sopravvive) un blog nel rapido contesto dei Social network? Strategia integrata oppure contenuti ad hoc a seconda del mezzo con cui vengono raccolti?

Io, ma non solo, uso entrambe le strategie. I link dei miei post vengono condivisi sui miei social network e gran parte del traffico viene proprio da lì. Creo però anche dei contenuti ad hoc per i social, magari argomenti simpatici su cui però non c’è molto da scrivere come il tè dedicato a Wimbledon. Altra cosa, non sempre pubblico le stesse immagini su tutti i social network: spesso trovate immagini diverse tra Facebook e Instagram mentre su Twitter condivido di più che sugli altri social i link di altri blogger o comunque altri account.

Quali consigli daresti a chi si approccia sia al mestiere di giornalista che all’idea di un blog? Quali sono gli strumenti e le basi imprescindibili secondo te per intraprendere questo tipo di percorso?

Per entrambi ci vuole curiosità, determinazione, coraggio, voglia di studiare, buone idee e… fortuna! La concorrenza è tanta e bisogna saper offrire qualcosa in più! Io per esempio sono brava nelle interviste e cerco di sfruttare questa carta anche sul blog, cosa che pochi fanno. Consiglio poi di fare un corso o studiare un libro su come si usano correttamente i social network (cambieranno anche la gestione del vostro profilo personale, lo renderanno più professionale!), sono importanti basi di SEO ma ricordatevi che nel mondo esistono anche articoli non SEO e una certa abilità con le public relation! Fondamentale poi il piano editoriale, una delle cose che ho imparato da un libro molto carino di Riccardo Esposito dal titolo “Fare blogging”. E sapete chi me l’ha consigliato? Proprio tu, Alex… grazie! Non sottovalutate il potere delle immagini e quindi curate molto la qualità delle vostre foto. Altra cosa importante: mai copiare, ispirarsi sì ma rubare testi e foto no.

Darjeeling

Dai svelaci qualche trucco del mestiere. Come nasce un articolo per il tuo blog?

Può nascere in modi diversi: un comunicato stampa, una notizia che vedo su siti stranieri soprattutto anglosassoni, più abituati di noi a bere tè oppure qualcosa che ho visto per strada o che mi hanno chiesto attraverso il blog o i social network. Ho un bel rapporto con i miei fan e ogni tanto qualcuno mi chiede risposte su un argomento specifico. Io mi informo e poi scrivo un post dedicato. È nato così per esempio quello sui tè con più basso contenuto di teina.

Domanda di più ampio respiro. Vediamo ogni giorno sempre più articoli di dubbia qualità dove si gioca soprattutto sul titolo, anche a causa dell’enorme sviluppo dei social come strumento di diffusione dei contenuti. Secondo te quanto il web ha cambiato il modo di scrivere?

Ah qui tocchi un tasto dolente per me… Internet ha cambiato molto il modo di scrivere: grandi titoli, grandi foto ma spesso contenuti inutili o incompleti. E vogliamo parlare della presenza di classifiche e top 10 di qualsiasi cosa? Si va alla ricerca di clic, di utenti unici, di fan senza un reale desiderio di informare. Il web ha cambiato anche il modo di lavorare: tutto sembra facile e accessibile ma non è così, non ci si può improvvisare! Stessa cosa per i blog… si può iniziare per passione, per curiosità, ma per farlo seriamente, in modo consapevole, magari farlo diventare un lavoro bisogna studiare.

E insomma, alla fine, il tè verde fa davvero dimagrire?

Se ne bevi tanto (3-5 tazze al giorno), accompagnandolo da una dieta varia ed equilibrata e da attività fisica regolare forse sì ma dicono la stessa cosa dei tè bianchi e tè oolong. Del resto tutte le famiglie di tè vengono dalla stessa pianta, cambia il modo di lavorare le foglie. E ricordatevi che il tè verde è il più difficile da preparare: se sbagliate temperatura e tempi di infusione cambia tutto. Sì, anche per preparare una tazza di tè bisogna studiare qualche trucco, così come per scrivere un blog ma alla fine, secondo me, ne vale la pena.

Grazie mille!

E se avete voglia di saperne di più sul mondo del té andate a leggervi il blog di Carlotta Justafiveoclocktea.com. Non ve ne pentirete.